29 Marzo, 2020

Moratoria mutui e finanziamenti

Il decreto Cura Italia ha previsto, tra le altre, la moratoria sulle linee di credito e sui mutui per le micro, piccole, medie imprese. Il medesimo decreto indica, altresì, le modalità per inviare le richieste agli Istituti di Credito.

Ripercorriamo di seguito, in modo semplice, i dettagli delle misure in oggetto indicando la procedura per potervi accedere.

 

 

Oggetto della misura

Per sostenere le attività danneggiate dall’epidemia di Coronavirus (Covid-19), vengono “bloccate”, fino al 30 settembre 2020, linee di credito in conto corrente, finanziamenti per anticipi su titoli di credito, scadenze di prestiti a breve e rate di prestiti e canoni in scadenza.

Nello specifico, la moratoria prevista dall’articolo 56 si articola nelle seguenti misure di sostegno finanziario:

  • possibilità di utilizzare la parte non utilizzata delle aperture a revoca e dei prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o quelli alla data del 17 marzo, se superiori. Gli importi accordati dalla banca o dall’intermediario finanziario non possono essere revocati, neanche in parte fino al 30 settembre 2020;
  • proroga alle medesime condizioni fino al 30 settembre 2020 dei prestiti non rateali con scadenza prima del 30 settembre 2020;
  • sospensione fino al 30 settembre 2020 del pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020, per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie. È facoltà dell’impresa chiedere la sospensione dell’intera rata o dell’intero canone o solo della quota capitale.

Nota bene. Secondo quanto precisato dal Ministero dello Sviluppo Economico nella nota pubblicata sul proprio sito il 20 marzo 2020, la sospensione del pagamento delle rate da parte delle imprese si applica anche ai finanziamenti e alle operazioni di leasing finanziario concessi ai sensi dello strumento agevolativo “Nuova Sabatini”.

Soggetti ammissibili

Possono beneficiare della moratoria le micro, piccole e medie imprese (PMI), operanti in Italia, appartenenti a tutti i settori.

Come chiarito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nella nota del 22 marzo 2020 sono microimprese anche i lavoratori autonomi titolari di partita IVA (anche i liberi professionisti).

Si considera impresa “ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica. In particolare, sono considerate tali le entità che esercitano un’attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che esercitino un’attività economica”.

Requisiti

L’impresa, al momento dell’inoltro della comunicazione, deve essere in bonis: non deve avere quindi posizioni debitorie classificate come esposizioni deteriorate, ripartite nelle categorie sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. In particolare, non deve avere rate scadute (ossia non pagate o pagate solo parzialmente) da più di 90 giorni.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze nella nota del 22 marzo 2020 ha specificato che può ricorrere alle moratorie anche l’impresa che comunque è in bonis anche se ha già ottenuto misure di sospensione o ristrutturazione dello stesso finanziamento nell’arco dei 24 mesi precedenti.

Come accedere alla moratoria

Secondo quanto indicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le comunicazioni possono essere presentate dalle imprese dal 17 marzo 2020: tutte le banche, intermediari finanziari vigilati e altri soggetti abilitati alla concessione del credito in Italia devono accettare le comunicazioni di moratoria, se rispettano i requisiti previsti dal decreto “Cura Italia”.

La comunicazione può essere inviata da parte dell’impresa anche via PEC, ovvero attraverso altri meccanismi che consentano di tenere traccia della comunicazione con data certa. Nella comunicazione l’impresa deve tra l’altro autodichiarare:

  • il finanziamento per il quale si presenta la comunicazione di moratoria;
  • “di aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza della diffusione dell’epidemia da COVID-19”;
  • di soddisfare i requisiti per la qualifica di microimpresa, piccola o media impresa;
  • di essere consapevole delle conseguenze civili e penali in caso di dichiarazioni mendaci ai sensi dell’art. 47 DPR 445/2000.

Nel caso in cui il finanziamento è assistito da agevolazioni pubbliche la banca o l’intermediario finanziario trascorsi 15 giorni dalla comunicazione all’ente agevolatore può procedere senza ulteriori formalità alla sospensione del finanziamento, secondo il principio del silenzio assenso.

È opportuno che l’impresa contatti la banca o l’intermediario finanziario per valutare le opzioni migliori, tenuto conto che nel decreto legge sono previste anche altre importanti misure a favore delle imprese, ad esempio quelle che prevedono l’intervento del Fondo di garanzia PMI.

Le banche possono inoltre offrire ulteriori forme di moratoria.

Garanzie

Per le suddette operazioni, verrà concessa automaticamente e gratuitamente da parte di una sezione speciale del Fondo di Garanzia per le PMI (le cui disposizioni dovranno essere emanate entro il 16 aprile 2020) una garanzia del 33%:

  • sui maggiori utilizzi degli affidamenti a revoca (punto 1), calcolati come differenza tra gli utilizzi al 30 settembre 2020 e quelli al 17 marzo 2020;
  • sui prestiti non rateali (punto 2);
  • sulle singole rate e canoni sospesi (punto 3).

Alleghiamo un modulo in formato word da compilare per la richiesta ove il Vostro Istituto di Credito di riferimento non abbia dato istruzioni.

Facciamo, infine, una particolare raccomandazione alla gentile Clientela: di procedere con urgenza all’analisi della propria situazione finanziaria e al confronto rispetto alle scadenze per poter avere una visione prospettica delle necessità immediate.

 

Vi ricordiamo che lo Studio è specializzato anche nelle attività di analisi e controllo di gestione, ed è in grado di aiutarVi a redigere un eventuale piano particolareggiato, fondamentale per una valutazione dello stato attuale e delle necessità, nonché, prezioso strumento di interlocuzione con le banche.